La prima edizione della Wacken Metal Battle delle isole Fær Øer si è tenuta nella capitale Tórshavn, presso il caratteristico teatro Sjónleikarahúsið, gremito fino al sold out. Per l’occasione, si sono sfidati otto diversi gruppi metal, per un totale di oltre 6 ore di musica non stop, un record per una nazione così piccola, dove questo genere musicale ha cominciato a svilupparsi solo 15 anni fa.
Konqueror
I Konqueror, primi ad esibirsi nella Metal Battle, sono probabilmente la band che più ha lasciato perplessi durante l’intera serata. Il quintetto, anagraficamente e musicalmente molto giovane, ha presentato 5 tracce thrash/death metal non propriamente innovative, interpretate con molta strafottenza adolescenziale, tanto che, nella conclusiva Lady Hellbender, il cantante Dávid Reinert Petersen appare quasi stufo di dover intrattenere il pubblico, limitandosi a interpretare la canzone nei suoi minimi termini, mal coadiuvato da una seconda voce (Joey Olsen) troppo coperta dagli strumenti per avere una qualche valenza. Più in generale, nonostante le ritmiche incalzanti, il gruppo appare piuttosto statico e poco propenso a sorprendere il pubblico, a cui dedica un attenzione quasi nulla (quasi meno di quanto ne abbia dedicata al Meet & Greet con stampa e giudici, non mandando alcun rappresentante). Di certo non è un caso se gli organizzatori hanno optato per questo come gruppo di apertura..
Setlist
Preacher
Become war
Wornout Loyalty
Beyond the Flames
Lady Hellbender
The Happening
Si cambia decisamente aria con l’arrivo sul palco dei The Happening, un gruppo che, nonostante la recente fondazione (settembre 2011), sembra già sapere il fatto suo. Il quartetto di Søldarfjørður mette infatti in scena un concerto travolgente, proponendo un rock’n’roll dai toni classici, molto orecchiabile e appassionante. La band, nonostante qualche problema tecnico minore occorso durante l’esibizione, è capace di trasmettere tutto il proprio entusiasmo e dinamismo, interpretando al meglio le 5 tracce, rapide e dirette, grazie anche ad un frontman, Anselm Højgaard, in grado di coinvolgere rapidamente un pubblico che, cresciuto in pochi minuti a vista d’occhio e risvegliato dai precedenti torpori, ringrazia sentitamente.
Setlist
When it's over
Living isn't easy
Reaching for the Stars
Danger, Danger
She's on the move
Synarchy
Quando una band come i Synarchy sale sul palco, è ben presto chiaro come ci si trovi di fronte ad un gruppo con tutte le carte in regola per diventare uno dei potenziali vincitori della competizione. Il rodato quintetto faroese dimostra infatti grande maturità e capacità di tenere il palco per l’intera durata dell’esibizione, sfoggiando una sicurezza frutto della grande esperienza live (la band è reduce da una tour europeo con i Musica Diablo), tanto da non far in alcun modo pesare la presenza di un session man alla tastiera, visto che il tastierista live ufficiale ha preferito concentrarsi solo sulla performance con gli Hamferð. I Synarchy riescono dare dunque un ottima prova di sé al ritmo di un melodic death metal molto originale e graffiante, dai toni moderni e innovativi, in grado di trascinare con se qualsiasi cosa trovi lungo il suo cammino fin dalla cavalcata iniziale di Tear Up the World. Una band dal potenziale davvero rilevante, che rivedremo probabilmente presto sui palchi europei.
Setlist
Tear up the World
Sært tú Meg
The Bitter End
Release the Free
Hamferð
Nonostante un tempo di esibizione stringato per una band che ha composto solo brani minimo da 5 minuti, il gruppo doom metal Hamferð (già noto al pubblico italiano per aver aperto ai Moonsorrow durante l’ultimo tour europeo) riesce concretamente a convincere tutti. Il sestetto dà infatti prova di grande solidità e maturità, curando ogni dettaglio dell’esibizione e trasmettendo elegantemente l’idea di trovarsi di fronte ad una marcia funebre, fin dalla lenta e graduale entrata in scena dei vari membri, al ritmo di un’oscura traccia introduttiva, inedita per l’occasione. Guidati dalla teatrale e carismatica figura del frontman Jón Hansen, gli Hamferð procedono sostanzialmente senza alcun intoppo o errore lungo un breve concerto senza pause, durante il quale il gruppo ha largamente spaziato all’interno della propria discografia, fino a ripescare un inaspettato brano conclusivo, Opið Hav (dalla prima demo, Doomo), riuscendo largamente a coinvolgere un pubblico numeroso ed entusiasta. Una piacevole conferma.
Setlist
(Intro)
Vráin
At enda
Opið Hav
The Apocryphal Order
I The Apocryphal Order sono la band che meno è riuscita a sfruttare il set da 30 minuti concesso ad ogni gruppo partecipante alla Metal Battle, ma in questo caso devono solo piangere se stessi: infatti, dopo pochi minuti dall'entrata sul palco, i TAO si sono dovuti interrompere per un problema del batterista, il quale non era più in grado di suonare senza il metronomo del suo portatile, che bene aveva pensato di spegnersi a metà della prima traccia. Certo, scherzi a parte, perdere oltre 5 minuti in una competizione dove il tempo è davvero tutto non è certo il massimo, ma i The Apocryphal Order sono comunque riusciti a far assaggiare al pubblico il loro death / thrash metal di stampo progressive, non particolarmente originale, ma sicuramente buono per una band con solo un anno e mezzo di vita e senza la necessaria esperienza live. Ad un'esibizione meno tumultuosa l'ardua sentenza.
Setlist
Beyond The Depraved Scope Of Salvation
The Gates Of Deceit
Blood Shall Be Raining
Earth Divide
All’annuncio che gli Earth Divide, una band progressive metalcore di recentissima formazione, avrebbero partecipato alla competizione, ammetto di aver pensato al classico gruppo 'riempi festival' che poco avrebbe avuto da dire. Al contrario delle previsioni, questo quintetto è stato in grado di portare sul palco un metalcore non commerciale né scontato, capace invece di trascinare e interessare l’audience, grazie in particolare alla carismatica e sprezzante voce del frontman Jóhan Fríðrikur Sanderson. C’è da sottolineare come tutti i componenti della band non siano dei novellini, ma musicisti dalla lunga esperienza, in grado dunque di avere tutti i mezzi per dar vita a quattro tracce di media durata, non eccessivamente originali tra loro, ma mai monotone al loro interno, grazie in particolare al gran lavoro dei due chitarristi. Una realtà sperimentale davvero interessante che promette molto bene per il futuro
Setlist
Godless
Intro the Maelstrom
Claustrophobia
Atlas
Incurse
Se siete alla ricerca di una band thrash metal di stampo Metallica, ecco il gruppo che fa per voi. Gli Incurse sono infatti una band che propone con grande dinamicità live un thrash molto old school, senza fronzoli, senza trovate o modernismi, che manda letteralmente in visibilio il pubblico. Le cinque tracce presentate in questa occasione, ben strutturate, incisive e dai ritmi incalzanti, hanno riportato l’audience indietro nel tempo, in un passato dai toni classici e sferzanti, senza far pesare troppo la mancanza di dinamicità fisica sul palco del quartetto, aspetto che di certo ci si sarebbe potuti aspettare da un combo simile. Creare brani nuovi senza portare eccessivi progressismi: un lavoro sicuramente non facile, quello degli Incurse, che tuttavia riescono a convincere anche dal vivo, tanto che il breve concerto lascia tutti con l’amaro in bocca, perché di gruppi come questi non ne si ha davvero mai abbastanza.
Setlist
Backlash
Forcing you to Die
Jarhead
Frostbound
L.R.F.H
SIC
Gli ultimi ad esibirsi in questa meravigliosa serata sono stati i SIC (pronunciato all’inglese, ‘Sick’), un quintetto che fin dalle prime note è entrato nella top 3 dei favoriti alla vittoria finale. La band, dalla lunga e rodata esperienza live, dà vita all’esibizione più coinvolgente ed energetica dell’intera serata, grazie soprattutto alla grande carica del cantante Mikkjal Hansen, l’unico frontman che tra l’altro si è rivolto al pubblico e ai giudici anche in inglese. Le sei tracce che il combo faroese riesce ad eseguire in questa occasione sono un’overdose di brutale e diretto thrash metal, interpretato in chiave moderna ed hardcore, dove all'ascoltatore non viene mai lasciato respiro se non dopo l'ultima nota del cavallo di battaglia Fighters they Bleed. La grande capacità dei membri della band di tenere il palco e coinvolgere il pubblico fa il resto, un'esibizione davvero da dieci e lode.
Setlist
Killing Birth
Cold & Black
Acid
Flaming Halo
My Hell
Fighters they Bleed
Al termine della serata la giuria, composta da 4 giudici stranieri e uno faroese, ha decretato che ad esibirsi al WOA 2012, sfidando gli altri gruppi vincitori delle Metal Battle per vincere un contratto con la Nuclear Blast sarà il sestetto doom metal Hamferð, certamente uno dei gruppi favoriti sin dalla vigilia.
Ciò che tuttavia è rimasto più impresso dopo questa serata è stato il senso di generale orgoglio che questa nazione prova sia per i suoi gruppi musicali, generalmente (e, aggiungerei, sorprendentemente) di alta qualità, che per i singoli musicisti, che sono apparsi più come membri della stessa famiglia piuttosto che come artisti impegnati in una competizione serrata e senza esclusione di colpi. Una realtà da prendere ad esempio.
Di sicuro mi vado a cercare i sic e synarchy,dalle tue parole promettono bene
ReplyDeleteEnglish version milady?
ReplyDelete@Matti: you'll find it online tomorrow morning
ReplyDeletequanto death e thrash di qualità complimenti a loro
ReplyDeleteche bel report,sei riuscita proprio a dare l'idea di cosa ci siamo persi!!! ora vado a vedere se trovo qualcosa,alcune band mi interessano seriamente
ReplyDeletesehr gut, meiner Meinung nach
ReplyDeleteinteressante l'articolo e molto belle le foto
ReplyDeletela prima band ha proprio fatto schifo
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