15 August 2012

Qstock live report - Day 1


Il Qstock festival, giunto quest'anno alla sua decima edizione, è uno degli eventi di punta della città finlandese di Oulu, situata sul mar Baltico, nella parte settentrionale del Paese. L'evento si è svolto come da tradizione sull'isola di Kuusisaari, a circa 10 minuti dal centro cittadino, attirando circa 30 mila persone in due giorni e finendo anche quest'anno sold out sia nella giornata di venerdì che sabato. Durante i due giorni, si sono alternati sui sei palchi decine di gruppi dei generi più vari, prevalentemente finlandesi, ma anche dall'estero. In un singolo live report sarebbe stato praticamente impossibile documentare tutti i concerti, dunque mi sono concentrata sulle performance più importanti e curiose, di oltre una decina di artisti.


A rompere il ghiaccio e dare il via agli eventi è il noto rapper finlandese Petri Nygård, probabilmente l'unico artista al mondo il cui successo di giudica in base al numero di dita medie che gli vengono rivolte dal pubblico durante i live. Durante il set, lungo all'incirca un'ora, Nygård ha ampiamente spaziato all'interno della propria discografia, riscaldando il pubblico con evergreen come Sanon Suoraan, Onko sulla pokkaa? e Selvä Päivä, per poi farlo esplodere con i nuovi successi tratti dal suo più recente album, Mun mielestä ovvero Päästä(n) höyryyMärkää e Kerran kesässä, lasciando però un po' con l'amaro in bocca proprio su quest'ultimo brano, visto che in molti si aspettavano anche dal vivo il featuring con i Klamydia, che da lì a poco avrebbero calcato a loro volta il palco del Qstock.



A pochi minuti dalla fine dell'esibizione di Nygård sul palco principale, ecco il turno dei tanto attesi Klamydia, senza dubbio la band punk più irriverente e di successo del panorama finlandese contemporaneo. Trascinati dal frontman storico Vesku Jokinen, la band porta avanti un set lungo, ma divertente e senza errori, dove vengono proposti cavalli di battaglia come Paras perse (Of the universe)PohjanmaallaSuomalainen Tarina, l'unico brano dove l'organizzazione tecnica del Qstock sembra vacillare, visto che Vesku, a una ventina di secondi dall'inizio della parte cantata, si ritrova in mano un microfono d'improvviso non funzionante e, dopo aver attirato l'attenzione di un tecnico colpevolmente distratto, rischia di non riuscire ad attaccare in tempo a causa di uno scivolone di quest'ultimo, mentre era intento ad abbozzare una corsetta verso il centro palco. Per fortuna, in questo set l'ironia non è mai mancata, ma certe brutte figure si potrebbero anche evitare..


Turno di uno dei gruppi certamente tra i più conosciuti anche in Italia, i Sonata Arctica. A due giorni dallo show di Roma, il combo finnico riesce a sfruttare al meglio il proprio set da un'ora, regalando un concerto di buon livello al pubblico che più di casa non si può (la band è di casa proprio ad Oulu, NdA). Infatti, nonostante il tempo a disposizione, Tony e soci riescono a eseguire senza errori grossolani una scaletta variata ed interessante, osando portare sul palco anche una delle canzoni tra le meno amate dell'ultima release, Stones Grow Her Name, ovvero Cinderblox. Il pubblico tuttavia sembra apprezzare la performance, tanto che molte sono le richieste di un encore. Ma il tempo è tiranno..

La scaletta dei Sonata Arctica ad Oulu, non troppo differente da quella di Roma:
Only the Broken Hearts 
Black Sheep
Paid in Full
Alone In Heaven
I Have A Right
Shitload of Money
Losing My Insanity
Full Moon
Cinderblox
Don't Say a Word
We want Vodka



Proprio di fronte al palco dei Sonata, sotto il tendone del Sirkuslava, è poi il turno del gruppo rap finlandese Notkea Rotta, una realtà che personalmente ho scoperto da pochi mesi, ma che si fa apprezzare anche al di fuori dei confini finlandesi. Il sestetto di Helsinki, in formazione ottimale nonostante il poco spazio sul palco, riesce a sfruttare al meglio il proprio set, entusiasmando e dialogando con il pubblico e dando davvero il 100% di sé  sopratutto nell'esecuzione di grandi successi come Salkku ja mulkkuRautaperse (con tanto di balletto ironico), Syö! Juo! Nai! e dei più rencenti Paluu betoniinPumpataan puskissaMitä iistimpää, sitä siistimpää, tratti dall'ultimo e omonimo album, Notkea Rotta. Certamente la scelta organizzativa di farli suonare in un palco secondario ha penalizzato la band, che si è ritrovata a suonare davanti a non più di 80 persone, ma va sicuramente apprezzato il grande entusiasmo con cui questi ragazzi hanno curato l'esibizione in ogni dettaglio. Una delle migliori performance di questo festival.


A chiudere la mia prima giornata Qstockiana arrivano altri beniamini di casa, gli Apocalyptica. Il combo finlandese, supportato nella maggior parte delle tracce dal loro ormai storico tour vocalist Tipe Johnson, hanno spaziato in lungo e in largo all'interno della propria discografia, proponendo brani quali GraceI'm not JesusNot Strong Enough per poi soffermarsi sui classici ed immancabili contributi da Plays Metallica by Four Cellos, tra cui Master of Puppets e la ballata Nothing Else Matters, in grado di infiammare un pubblico quanto mai variegato, ma molto numeroso ed entusiasta all'ascolto del quartetto di Helsinki. 

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